Prosegue il lavoro della Commissione d’inchiesta sul Covid e emergono nuove inquietanti circostanze sulla gestione scellerata della pandemia da parte del governo Conte
Il lavoro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid, con buona pace della sinistra e cinque stelle vari, sta andando avanti. E più prosegue, e più si scoprono inquietanti verità dei disastri commessi durante la scellerata gestione della pandemia da parte del governo Conte.
Mascherine fasulle: prima pagate, e poi controllate
La Commissione d’inchiesta sul Covid sta proseguendo i suoi lavori. Dalla seconda parte dell’esame testimoniale di Fabio Ciciliano, oggi capo dipartimento della Protezione civile, già componente del Comitato tecnico scientifico (Cts) durante la pandemia, sono emersi ulteriori circostanze inquietanti in relazione all’acquisto delle mascherine cinesi risultate inidonee.
Le mascherine fasulle, infatti, sarebbero state pagate con soldi pubblici prima che i controlli di idoneità da parte del Comitato tecnico scientifico fossero stati eseguiti.
“I pareri, alcuni dei quali negativi, sarebbero stati emessi nel maggio 2020, i pagamenti per lo più tra marzo e aprile dello stesso anno. Non solo, sarebbe emerso inoltre che la struttura commissariale avrebbe inviato al Cts mascherine con marchio inidoneo ammettendo integrazioni documentali ai fini della loro validazione, invece avrebbe dovuto segnalarle all’autorità giudiziaria. Su tutto questo continueremo a fare chiarezza”. Lo dichiara in una nota la deputata Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Covid.