Meloni alla Camera: “Chiamati a scelte politiche che richiedono visione e responsabilità”

Il Presidente Meloni è intervenuto a Montecitorio in vista del Consiglio europeo. Tra i temi trattati la guerra in Ucraina, la crisi in Medio Oriente e il Piano Mattei

Guerra in Ucraina, piano di pace a Gaza, nuove visioni europee su immigrazione, industria, settore automotive: questi alcuni dei temi che verranno trattati all’interno del prossimo Consiglio europeo. E di questi ha parlato il Presidente Meloni intervenendo alla Camera.

Meloni: “Siamo chiamati a scelte politiche che richiedono visione e responsabilità”

“Stiamo vigilando attentamente e incoraggiando ogni sforzo per assicurare il rispetto degli impegni che Kiev ha assunto in termini di riforme e di contrasto alla corruzione. Ma, sul tema della corruzione, voglio dire che consideriamo molto incoraggianti gli anticorpi mostrati in queste settimane dalle Istituzioni ucraine.

E questo ragionamento si applica anche al dibattito sulle modalità con cui l’Unione Europea sarà chiamata a reperire le risorse per aiutare finanziariamente Kiev, con l’obiettivo di evitare un collasso che rappresenterebbe un grave danno per tutti noi. Siamo chiamati a scelte politiche che richiedono visione e responsabilità, e che vanno ben oltre il dibattito su come trovare le risorse per sostenere l’Ucraina.

Perché in gioco non ci sono solo la dignità, la libertà e l’indipendenza dell’Ucraina, ma anche la sicurezza dell’Europa nel senso più ampio del termine”, così Meloni in apertura del suo discorso parlando della guerra in Ucraina.

Gaza, serve stabilità che possa durare nel tempo

“Il Piano di pace del Presidente Trump ha avuto il grande merito di porre fine al conflitto a Gaza. Un conflitto che aveva provocato un numero di vittime civili e una crisi umanitaria ingiustificabili, che non lasciano indifferente nessuno di noi. Ma si tratta di una tregua fragile e di un percorso complesso e ambizioso, e credo che ogni persona di buona volontà, chiunque abbia sinceramente a cuore il futuro di Israele e della Palestina, e la stabilità in una regione così strategica, sia chiamato a fare la sua parte per consolidare la cessazione delle ostilità, che possa durare nel tempo e aprire la strada alla stabilizzazione a lungo termine della Striscia, fino a realizzare la prospettiva dei ‘due Stati’.

Tutto questo richiede un pieno accesso umanitario per far fronte ai bisogni enormi della popolazione civile, l’avvio della ricostruzione, ma anche il disarmo di Hamas, che deve cessare di essere una minaccia per Israele e, in ultima analisi, per gli stessi palestinesi”, ha proseguito il Presidente Giorgia Meloni.

Piano Mattei centrale in Europa

Nel suo discorso alla Camera Meloni ha poi parlato del Piano Mattei e di come questo sia divenuto centrale in Europa: “Quanto all’azione esterna dell’UE, riteniamo che il nuovo strumento per l’Europa globale possa diventare una leva efficace per realizzare la nostra visione di partenariato, incarnata dal Piano Mattei. Presteremo attenzione affinché la dimensione esterna delle migrazioni, le politiche di allargamento, il Mediterraneo, siano adeguatamente sostenute.

È il primo pilastro, che accorpa nei Piani di partenariato nazionali e regionali la Politica agricola, la Coesione e i fondi in materia di sicurezza, asilo e migrazioni, a presentare invece criticità evidenti. Apprezziamo l’aumento delle risorse per la migrazione e un approccio di spesa più orientato ai risultati, ma la proposta non tutela abbastanza Agricoltura e Coesione, né in termini di visibilità né in termini di allocazioni”.

Meloni: “Aperta una breccia nel muro del dogmatismo green”

“L’approccio italiano continua a fondarsi sul principio di neutralità tecnologica e su una visione pragmatica. Prendiamo atto, con soddisfazione, che gli sforzi profusi dal nostro governo negli ultimi mesi hanno portato ad aprire una breccia nel muro del dogmatismo green richiesto dall’Italia. Prendiamo atto, con soddisfazione, che gli sforzi profusi dal nostro governo negli ultimi mesi hanno portato ad aprire una breccia nel muro del dogmatismo green, che ha caratterizzato gli ultimi anni.

Ben vengano dunque i passi avanti in termini di maggiore flessibilità per i costruttori di veicoli pesanti; ben venga la rinnovata spinta per un’alleanza europea sulle batterie; ben venga l’esclusione dei veicoli pesanti e delle piccole e medie imprese, nonché i target nazionali e non più aziendali, nel provvedimento sulle flotte aziendali verdi; e ben vengano il superamento del ‘tutto elettrico’ per auto e furgoni al 2035, nonché l’affermazione del principio di neutralità tecnologica”, ha concluso Meloni.