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MPS: la politica rinunci al potere di nomina

“Fratelli d’Italia”, unica forza politica in Consiglio Regionale a prendere una posizione netta sullo scandalo Monte dei Paschi, con una mozione, presentata in aula, ha messo nero su bianco la proposta che la politica (Consiglio Regionale, Comune e Provincia di Siena) rinunci al potere di nomina di esponenti della Fondazione Mps. Una mozione che ha lo scopo di spezzare il legame forte tra la politica e le banche e che, tranne alcuni casi isolati favorevoli, ha visto il voto contrario di Pd e Idv e l’astensione del Pdl.
Si tratta di un segnale forte affinché lo scandalo Monte dei Paschi insegni qualcosa, la politica deve rimanere fuori dalle banche. Sono infatti 14 le nomine fatte dalla politica sui 16 componenti della Fondazione Mps, è un sistema sbagliato che ha generato un groviglio di interessi politico-affaristici che poco hanno a che fare con la legittima presenza di esponenti del territorio. In una regione, dove non esiste alternanza politica da decenni, gli interessi del territorio sono diventati coincidenti con quelli di un partito. Il sistema rosso in Toscana è una vera egemonia che permea tutti i settori. Pci, Pds, Ds ed ora Pd hanno accompagnato i toscani gestendo tutti i servizi dalla culla alla tomba. Grave errore per il Pd non assumersi le evidenti responsabilità politiche della vicenda. Come imbarazzante è stato per il Pdl l’essersi accontentato delle briciole sotto il tavolo. Noi teniamo all’istituto bancario e alla sua “senesità” ma non mettiamo la testa sotto la sabbia. Questo sistema non ha generato una classe dirigente bancaria credibile ma ha favorito una pletora di incompetenti o distratti dirigenti bancari asserviti alle esigenze della politica e non di Siena.

Il mio intervento in Consiglio Regionale

MOZIONE
Ai sensi dell’art. 74
Regolamento interno dell’Assemblea legislativa

OGGETTO: In merito alla situazione del Gruppo Montepaschi e i suoi riflessi nei rapporti con le Istituzioni regionali e con il quadro economico-sociale della Toscana.

Ricordato che la Banca Monte dei Paschi di Siena, nata nel 1472, è attualmente la banca più antica a tutt’oggi in attività, ritenuta la più longeva al mondo e nata per dare aiuto alle classi disagiate della popolazione della città di Siena;

Preso attoche il MPS Costituisce, assieme alla controllata Antonveneta ed alle altre società del gruppo, il terzo gruppo bancario italiano, il Gruppo Montepaschi, per numero di filiali;

Considerato che come disposto daldecreto del Ministero del Tesoro dell’8 agosto 1995 sono due gli enti operanti: la Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A e la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, un ente no-profit che ha per scopo statutario finalità di assistenza e beneficenza, nonché di utilità sociale nei settori dell’istruzione, della ricerca scientifica, della sanità e dell’arte, soprattutto con riferimento alla città e alla provincia di Siena;

Considerato che i risultati attuali di gestione e i dati economici esibiti dalla Fondazione sono frutto di scelte politiche, strategiche, finanziarie di coloro che hanno composto, gestito e diretto la deputazione generale e la deputazione amministratrice della Fondazione MPS;

Ricordatoche i 16 membri della Fondazione MPS, come previsto dallo Statuto, sono rispettivamente nominati: 8 componenti dal Sindaco di Siena ;5 dal Presidente della Provincia e 1 dalla Regione Toscana;

Preso attoche le risorse della Fondazione sono state prosciugate in questi anni non solo da avventate operazioni finanziarie, ma anche da erogazioni a pioggia nel corso degli anni ispirate ad assicurarsi il controllo capillare del territorio, spesso per puro calcolo politico-elettorale;

Rilevato che il territorio toscano, ed in particolare quello senese, soffre oggi l’improvviso venir meno delle risorse sproporzionalmente erogate in precedenza;

IL CONSIGLIO DELLA REGIONE TOSCANA
IMPEGNA
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA

ad avviare un tavolo con il Sindaco di Siena, in questo momento storico il commissario, e il Presidente della Provincia di Siena al fine di modificare lo Statuto della Fondazione per prevedere di eliminare le 14 nomine politiche nella Fondazione stessa, disponendo di lasciare al massimo i rappresentanti degli enti locali e della Regione in netta minoranza al solo scopo di collegamento tra Banca e territorio,