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Emergenza bambini nella baraccopoli ROM abusiva

Uno spaccato di terzo mondo, con bambini di 10 anni che giocano in mezzo alla spazzatura e sono costretti a vivere coi genitori in baracche di pochi metri riscaldate da fatiscenti e pericolose stufe a gas.

Questo ho trovato  stamattina, in un sopralluogo nella baraccopoli che sorge alla fine di via dei Salci, zona Osmannoro, alla periferia estrema di Firenze, proprio accanto all’autostrada. 
Una trentina di baracche cui si accede attraverso una vera e propria discarica dove vivono un centinaio di rom tra carcasse di auto bruciate, probabili avanzi di furti.
Al mattino c’erano solo donne e bambini, che abbiamo visto passare il tempo in condizioni igienico-sanitarie del tutto precarie, sotto gli occhi delle mamme. Diverse baracche sono in realtà un cumulo di stracci e coperte, con stufe a gas e generatori elettrici: una situazione che con il freddo di questi giorni potrebbe degenerare, e non vorremmo essere costretti ad assistere ai soliti ipocriti pianti dei buonisti per una nuova tragedia della marginalità. Le donne del campo ci dicono che i bambini (circa una ventina) vanno regolarmente a scuola, ma noi ne abbiamo trovati diversi lì al campo, sia all’aperto che all’interno di un capannone industriale occupato irregolarmente. Sembra di essere in un Paese del terzo mondo, quando in realtà siamo nel territorio comunale fiorentino: qui le regole non esistono, la zona è una terra di nessuno dove regnano degrado e abbandono. Tra l’altro a presenza di questa baraccopoli abusiva sta creando ingenti problemi alle aziende della zona, che finora hanno inutilmente provato a sollevare il problema denunciandolo agli enti locali.
Ho provato a spiegare ai ROM che dovrebbero rispettare le regole, mandare i bambini  a scuola e rimboccarsi le maniche. Temo non sia servito a molto, adesso spero però che le istituzioni riportino la legalità e il decoro in quell’area.