Prato, campagna elettorale del sindaco Bugetti finanziata da imprenditore cinese irregolare

Alla Camera dei Deputati la denuncia dell’On. Chiara La Porta: “Sindaco Bugetti non poteva non sapere degli illeciti commessi da ditta cinese già da inizio 2024”

La risposta del vice ministro del lavoro, Maria Teresa Bellucci, all’interrogazione dell’on. Chiara La Porta non lascia alcun dubbio: il ‘Maglificio CXL’, tra i finanziatori della campagna elettorale per la corsa a sindaco di Ilaria Bugetti, è stato oggetto di due controlli dell’Ispettorato del lavoro che ne hanno certificato l’irregolarità su più fronti.

Irregolarità nella ditta cinese che ha finanziato campagna Bugetti

“La ditta ‘Maglificio CXL’ con sede operativa e legale a Prato è stata oggetto di recentissima ispezione dell’ispettorato territoriale del lavoro in data 20 febbraio 2025: sono stati trovati occupati soltanto due dipendenti. Inoltre, l’impresa – a inizio 2024 – è stata già oggetto di ispezione all’esito della quale è stato emesso un verbale di recupero contributivo e per il quale è in corso una procedura contenziosa promossa dall’azienda”. È quanto ha affermato oggi il viceministro del Lavoro, Maria Teresa Bellucci, rispondendo alla Camera a un’interrogazione presentata da Chiara La Porta, Francesco Michelotti ed io.

L’interrogazione, depositata nel maggio scorso al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, verteva sulle condizioni di sfruttamento del lavoro nelle aziende del territorio pratese. Tra le altre cose, è emerso che il ‘Maglificio CXL’, tra i finanziatori della campagna elettorale per la corsa a sindaco di Ilaria Bugetti, è stato oggetto di due controlli da parte dell’Ispettorato del lavoro, che ne ha riscontrato varie irregolarità.

In particolare, si tratta di due controlli: il primo, all’inizio del 2024, in seguito al quale è stato emesso un verbale contributivo, per cui è ancora in corso un contenzioso, e il secondo nel febbraio scorso, da cui sono ulteriormente emerse specifiche violazioni ed illeciti.

La Porta: “Sindaco non poteva non sapere che maglificio cinese praticasse illeciti”

“Quella stessa azienda di fronte alla quale i lavoratori sfruttati protestavano nel febbraio scorso e che furono multati dalla Polizia Municipale per occupazione di suolo pubblico, salvo poi ricevere la solidarietà del sindaco Ilaria Bugetti che, evidentemente, si era dimenticata che gli agenti del suo Comune li avevano sanzionati. Il sindaco non poteva non sapere che quella ditta praticasse illeciti già ad inizio 2024, data che apprendiamo nella risposta di oggi, e ci chiediamo, lecitamente, non solo se fosse quindi davvero libera e, di conseguenza, adeguata al ruolo di primo cittadino di una città piegata dall’illegalità cinese, dato che non avrebbe avuto dubbi sull’opportunità di accettare finanziamenti da imprenditori irregolari.

A prescindere dall’iter giudiziario dell’inchiesta a suo carico, il tema è, e resta, politico. Per noi Bugetti era inadeguata ieri, così come lo è oggi. Mentire ai cittadini, omettendo dal curriculum, in occasione di tre tornate elettorali, un incarico professionale e da chi, quindi, sia stata stipendiata per anni, è incompatibile con ruoli istituzionali. Prato merita di più, ed è necessario superare un sistema più che radicato che, nella migliore delle ipotesi, ha portato a voltarsi dall’altra parte rispetto a fenomeni criminali molteplici che attanagliano il nostro territorio”. Lo scrive, in una nota, il deputato pratese Chiara La Porta.