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Renzi e Obama. La triste verità.

“Tu vuo’ fa’ ll’americano, ma si’ nato a Rignano” (non si smentisce mai)

Non è la prima volta che Renzi vola in America e il capogruppo del PDL in Palazzo Vecchio Marco Stella ha dimostrato come in passato i suoi viaggi in USA sono stati con volo in business e in hotel extra lusso a spese dei fiorentini.

Non è nemmeno la prima volta che “stringe rapporti” con Obama. Impossibile dimenticare quel “bellissimo” viaggio del gennaio 2010 in cui la rete civica del comune titolava “Il presidente degli Stati Uniti Obama oggi riceve il sindaco Renzi”. E il giorno dopo alcuni giornali, inspiegabilmente compiacenti, titolavano in apertura “Renzi da Obama alla Casa Bianca
Ovviamente Renzi era tornato pavoneggiandosi di questo tour e del suo colloquio con Obama.
I fiorentini immaginavano i due uomini di potere amabilmente seduti in comodi divani ad intrattenersi sulle bellezze di Firenze e sulla arte culinaria italiana e fiorentina in particolare. 
Una chiacchierata tra due leaders che parlano di cibo e buon vino.
Ma le bugie hanno le gambe corte e il caso volle che gli incontri di quella giornata di Obama fossero immortalati da fotografi americani che pubblicarono il tutto in rete.

Dai sogni di Renzi a stelle e strisce piombammo tutti nella misera realtà. Renzi si era imbucato ad un incontro di sindaci americani e spintonando la folla, in pieno stile Paolini, aveva cercato tra calci e gomitate di raggiungere il Presidente Obama per stringergli la mano.

La mano non era riuscito a stringergliela, ma mentre veniva allontanato dalla calca era riuscito a gridargli qualcosa. Tipo le ragazzine ai concerti Rock. Un po’ diverso da quanto ci avevano fatto credere gli uffici stampa del comune e i giornali compiacenti.

Oggi però tutto è cambiato. Renzi è un leader nazionale e vola, speriamo a spese proprie, alla convention per la ricandidatura di Obama. Su Sky rilascia dichiarazioni con lo sfondo dei lavori dei democratici americani. Altre inquadrature rispetto a quelle ingenerose foto di soli due anni fa.
Ma Renzi questa volta cercava qualcosa di più di una mancata stretta di mano da ingigantire nei racconti come gli adolescenti quando tornano da pesca. Matteino cercava l’endorsement vero e proprio come si dice da quelle parti. Voleva un appoggio, una “volata” per le sue primarie. Dai resoconti giornalistici pare non abbia ottenuto nemmeno la mancata stretta di mano.
In compenso i giornali compiacenti continuano con i titoloni. 
Renzi quindi potrà sempre chiedere facendo lo spaccone “Ma chi era quell’uomo di colore raffigurato alle mie spalle mentre rilasciavo dichiarazioni a Sky dagli Stati Uniti?”