Sardegna, tribunale respinge ricorso Todde su decadenza

Per i giudici sono emerse violazioni “gravi e sostanziali” nella presentazione del rendiconto delle spese elettorali. Truzzu: “Ora la parola torni agli elettori”

Pressappochismo e superficialità. Ancora una volta, i grillini si dimostrano esattamente per quello che sono: incapaci. E il caso della decadenza della Todde in Sardegna è solo l’ultima vicenda, in ordine di tempo, a confermalo una volta di più. La sentenza del Tribunale di Cagliari che respinge il ricorso del presidente Alessandra Todde mette definitivamente la parola fine alla sua legislatura.

L’improvvisazione grillina

I grillini sono questo. E non si smentiscono mai. Improvvisati e incapaci, anche solo di presentare correttamente il rendiconto delle spese elettorali. Il collegio della prima sezione civile del Tribunale ordinario di Cagliari ha respinto il ricorso del presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, contro l’ordinanza-ingiunzione di decadenza del Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d’Appello, emanata il 3 gennaio scorso. L’ordinanza era stata adottata in seguito all’esame delle spese sostenute dalla Todde durante la campagna elettorale per le regionali del febbraio 2024, in cui sarebbero state ravvisate irregolarità.

La sentenza che certifica le violazioni “gravi e sostanziali”

Si legge nella sentenza che sono emerse “violazioni sostanziali e gravi”. In particolare, viene spiegato che “non è ravvisabile alcuna ragione per ritenere che la disciplina di cui alla legge 515 del 1993 in punto di spese elettorali, vigilanza sulle stesse e relative sanzioni, non sia applicabile alle elezioni regionali sarde”. Sulle spese sostenute durante la campagna elettorale, i giudici hanno respinto le eccezioni della Todde.

Per i giudici chi “si candida al ruolo di presidente della Regione si sta candidando anche a quello, distinto, di consigliere regionale. Il fatto che la candidatura avvenga attraverso un meccanismo elettorale distinto rispetto agli altri consiglieri, non elide tale circostanza”. Inoltre, la sentenza stabilisce che “deve disattendersi la tesi della dottoressa Alessandra Todde secondo la quale non sarebbe stata tenuta alla presentazione della dichiarazione di spesa e del proprio rendiconto in ragione della circostanza che tutte le spese della sua campagna sono state sostenute dal Comitato Elettorale Movimento Cinque Stelle”. Ancora, “il Comitato elettorale M5S non è il partito o la formazione politica della cui lista ha fatto parte la dott.ssa Todde”.

“La ricorrente – si legge ancora nella sentenza – era tenuta alla presentazione della dichiarazione di spesa e del rendiconto perché ha ricevuto i fondi per le spese elettorali dal Comitato, soggetto che non rientra nel novero dei partiti o delle formazioni politiche della cui lista ha fatto parte”. “Il fatto addebitato alla ricorrente è nitido ed è costituito dal non aver presentato la dichiarazione di spesa e il relativo rendiconto”.

Truzzu: “Va ridata la parola agli elettori”

“La sentenza conferma quello che abbiamo sempre sostenuto: una legislatura già morta dal punto di vista politico, oggi è morta anche dal punto di vista giuridico. La cosa non ci fa piacere, perché pensiamo che la politica debba avere sempre il primato, e che non si debbano aspettare le scelte dei giudici. Ma ora va ridata parola agli elettori. Ora l’appello che mi sento di fare alla presidente e alla maggioranza di centrosinistra, è di terminare questo ‘accanimento terapeutico’ si ponga fine a questa legislatura, e si ridia la parola agli elettori”. Così Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale sardo.

“La Sardegna merita molto di più: stabilità, competenza e una visione chiara per il futuro. È tempo di restituire dignità e prospettiva all’azione politica regionale”. Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Mura, coordinatore Regionale FdI in Sardegna.