Torino, c’è Askatasuna dietro l’assalto alla sede de La Stampa

Dopo aver attaccato il palazzo della Città metropolitana i soliti violenti estremisti di sinistra continuano a portare violenza e devastazione

Dietro l’assalto alla Stampa c’è la stessa regia violenta che ha alimentato le tensioni durante i No Meloni day. Prima trasformano le piazze in terreno di scontro, poi assalgono la sede di un giornale. È questo il volto dell’estrema sinistra, fatto di violenza e prevaricazione. Lo Stato non si piega alla prepotenza e alla sopraffazione dell’estremismo rosso.

Attacco premeditato da Askatasuna

Non si è trattato di un assalto improvvisato, bensì di un attacco premeditato dai delinquenti del centro sociale Askatasuna e collettivi. Ben 600 di questi individui si sono organizzati con una chiamata alle armi tramite i social: “Tutti alla Stampa! Complice dell’arresto in Cpr di Mohamed Shair, in sinergia con la Digos”. Durante il corteo, infatti, questi criminali si sono separati dal corteo principale in direzione sede de La Stampa.

Arrivati sul luogo si sono divisi: la maggior parte ha iniziato a lanciare letame nel cancello d’ingresso della sede, mentre un gruppo di circa 80 persone ha forzato gli accessi irrompendo all’interno della redazione. Al grido di “giornalista terrorista sei il primo della lista”, hanno capovolto gli uffici, lanciato documenti e scritto sui muri minacce ed attacchi al quotidiano.

Gli stessi che hanno assaltato il palazzo della Città metropolitana

Questa non è la prima volta che i delinquenti di Askatasuna irrompono in un edificio per portare violenza e devastazione. Infatti, non troppo tempo fa, questi stessi individui che hanno assaltato la sede de La Stampa avevano fatto irruzione nel palazzo della Città metropolitana. Atti di violenza che si ripetono e che devono essere condannati fermamente.

Condannare Askatasuna

Dove ci sono disordine e violenza, c’è Askatasuna, il centro sociale dell’estremismo di sinistra. Basta ambiguità da parte di certa sinistra: questi soggetti vanno condannati senza esitazione. Non possiamo più accettare che questi criminali estremisti di sinistra continuino a mettere a ferro e fuoco le nostre piazze e, ancora peggio, attacchino la libertà di stampa, irrompendo, distruggendo e minacciando.

E tutto questo nel silenzio di alcuni personaggi come Francesca Albanese, che non ha perso tempo nell’ammonire i giornalisti anziché condannare senza se e senza ma le violenze degli estremisti di sinistra.