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Post su Trump, Facebook censura Fratelli d’Italia (e poi si scusa)

Post su Trump: Facebook censura Fratelli d'Italia

Bollino su un post pro Trump di Lollobrigida, inaccettabile censura di Facebook. Meloni: “Grave”. Poi si scusa

Facebook censura post di Fratelli d’Italia su Donald Trump. Grave episodio su un post del capogruppo alla Camera dei deputati di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida. Ha pubblicato sulla sua pagina ufficiale un post su Donald Trump alla vigilia delle elezioni americane.

Il post conteneva semplici considerazioni e legittime opinioni democratiche sulle elezioni americane. In pochi secondi sul post di sostegno a Trump è calata la censura: Facebook ha applicato un bollino che lo indicava come “informazioni parzialmente false”. Il tutto naturalmente senza dare alcuna spiegazione su quali fossero le informazioni errate, visto che non ce n’erano.

Post su Trump: Facebook censura Fratelli d'Italia

Fatto su cui è intervenuta anche Giorgia Meloni che non ha usato mezze parole. “Grave e inaccettabile che un parlamentare della Repubblica italiana venga censurato in questo modo”. Per di più “su una tematica delicata come quella delle imminenti elezioni americane”, ha sottolineato.

“Per questo – sulla censura su Trump, ha sottolineato Meloni – chiediamo ufficialmente spiegazioni a Facebook”. “Siamo pronti a intraprendere le dovute azioni nel caso in cui questa risultasse essere l’ennesima censura nei confronti della libertà di opinione sui social network”.

“Facebook ci censura, pronti alle vie legali”

“La censura imposta da Facebook al post del capogruppo di Fdi Lollobrigida è grave ed inquietante”, ha commentato su Trump il deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami.

“Nel post, il Presidente Lollobrigida sosteneva tesi legittime, suscitando la penalizzazione di Facebook per ragioni inspiegabili. Ma non è un caso isolato: post e profili di esponenti di Fratelli d’Italia vengono sistematicamente penalizzati dalle piattaforme social e quando si chiede conto a Facebook delle scelte, si alza un muro di gomma e di omertà”, ha aggiunto.

“Facebook così come gli altri social – ha concluso Bignami – deve essere sottoposto a norme e regole che ribadiscano la preminenza dell’ordinamento italiano, a partire dagli articoli 3 e 21 Costituzione. Chi pensa di essere sopra la Costituzione e la sovranità nazionale dovrà risponderne nelle aule di tribunale. Per questo agiremo in sede giudiziale contro Facebook”.

Dietrofront di Facebook, che si scusa

“Facebook si scusa e rimuove la censura”, ha fatto sapere in serata in seguito alla denuncia il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, a proposito del post su Trump che Facebook ha bollato come fake news.

“Accettiamo le scuse – ha aggiunto – e non procederemo per vie legali, ma quanto accaduto dimostra che il sistema di fact-checking è fallato. E’ pericolosissimo”.

Il mio post su Facebook oggetto della censura su Trump, ha ribadito Lollobrigida, “certamente non nasceva dalla volontà di influenzare gli elettori statunitensi, ma una censura di questa natura potrebbe essere applicata in qualsiasi momento e a qualsiasi individuo”.