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Giangrande: subì un attentato, più forte anche del coronavirus

Era stato ricoverato in ospedale lo scorso 11 marzo dopo essere risultato positivo al coronavirus. Il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Giangrande è stato dimesso e passerà ora il resto della sua degenza nella propria abitazione a Prato.

Il militare, rimasto paralizzato dopo essere stato ferito in un attentato mentre era in servizio davanti a Palazzo Chigi il 28 aprile del 2013, aveva scoperto di essere stato contagiato dopo aver effettuato un controllo per le sue condizioni di salute all’ospedale di Careggi.

“E’ ancora positivo ma sta bene. Il peggio mi sembra passato, assieme alla maggior parte delle mie preoccupazioni”, ha spiegato all’agenzia Ansa la figlia Martina.

La comparsa dei sintomi febbrili era stata per la figlia “un fulmine a ciel sereno”. E alla preoccupazione per lo stato di salute del padre si era infatti aggiunto l’ostacolo di non potergli stare direttamente vicino in questa fase.

Giangrande, da quanto si apprende, non è mai stato intubato e la febbre in questi giorni è scesa progressivamente.

A ferire Giangrande nel 2013 fu Luigi Preiti: l’uomo sparò più colpi di pistola davanti a Palazzo Chigi, cercando di colpire anche altri tre militari dell’Arma. Tre anni dopo l’attentato, nel maggio 2016, la sentenza della Cassazione che ha reso definitiva la condanna a 16 anni di reclusione per Preite.