La vita di uno dei importanti reporter di guerra che con le sue immagini autentiche e coraggiose ha raccontato alcuni dei conflitti più sanguinari del Mondo
Grazie alle sue riprese autentiche e coraggiose, il mondo ha potuto vedere da vicino alcune delle guerre più sanguinose. Adesso, invece, Almerigo Grilz sarà dall’altra parte della videocamera: il tre luglio uscirà al cinema ‘Albatross’, il film che racconta la storia di uno dei più grandi reporter di guerra. Il primo ad essere caduto su un campo di battaglia dalla fine della Seconda guerra mondiale.
‘Albatross’: dal 3 luglio al cinema la storia di Almerigo Grilz
È ufficiale: il tre luglio uscirà al cinema il film che racconta la vita di Almerigo Grilz: ‘Albatross’. Scritto e diretto da Giulio Base, il film è ispirato alla vera storia di Almerigo: una storia fatta di orgoglio e libertà. È stato prima un militante del Fronte della Gioventù e poi dell’MSI. Nacque così la sua passione come reporter di guerra: abbandonò la carriera politica e iniziò il suo viaggio fuori dall’Italia per documentare i fatti di guerra nel mondo. Nel 1987, in Mozambico, Grilz perde la vita mentre filma un attacco guerrigliero. È il primo giornalista italiano a cadere su un campo di battaglia dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Le guerre che ci ha raccontato Almerigo
La sua carriera giornalistica prende una svolta decisiva nel 1982, quando documenta l’invasione israeliana del Libano e il ritiro palestinese da Beirut. Questa esperienza rappresenta l’inizio di una serie di reportage che lo portaterà nei punti più caldi del pianeta.
Nel 1983, insieme a Fausto Biloslavo e Gian Micalessin, fonda l’Albatross Press Agency, dalla quale prende il nome il film. L’agenzia diventa presto un punto di riferimento per il giornalismo di guerra, producendo servizi scritti, fotografie e filmati dalle aree più calde del mondo. I suoi servizi sulla guerriglia afghana, trasmessi dalla CBS, lo pongono sotto i riflettori internazionali. Continua la sua collaborazione con la CBS documentando, nel 1984, il conflitto tra la guerriglia cambogiana e le truppe governative appoggiate dal Vietnam.
Grilz si distingue per la sua capacità di raccontare storie da angolazioni uniche, spesso mettendo a rischio la propria vita per catturare l’essenza dei conflitti che documenta. I suoi servizi dal confine birmano-thailandese, che mostrano la guerra tra la minoranza etnica Karen e le truppe di Rangoon, fanno il giro del mondo. I suoi articoli vengono pubblicati su testate prestigiose come Avvenire, Panorama, Il Sabato, Rivista Italiana Difesa, Sunday Time, Jane’s Defence Weekly e L’Express.
Nel 1985, Grilz racconta la guerra tra Iran e Iraq per la CBS, realizzando un approfondito reportage sul regime sciita di Teheran. Pochi mesi dopo, si trova in Angola al seguito dei guerriglieri dell’UNITA, documentando la ferocia del conflitto nell’Africa australe. Le sue immagini dal campo di battaglia di Mavinga, disseminato di cadaveri di soldati governativi, mostrano tutta la cruda realtà della guerra.
Nel 1986, Grilz è nelle Filippine per seguire l’attività dei ribelli comunisti durante le elezioni che portarono alla caduta del dittatore Ferdinand Marcos. Collabora anche con il Tg1, la televisione di Stato tedesca Ndr e con Antenna 2. Nella primavera dello stesso anno, è il primo giornalista a realizzare un reportage al seguito dei guerriglieri della RENAMO (Resistência Nacional Moçambicana) in Mozambico. Documenta inoltre l’arrivo dei missili antiaerei Stinger in Afghanistan, che cambiarono le sorti dell’invasione sovietica, e racconta le vicende dei guerriglieri Oromo in Etiopia, impegnati nella lotta contro il regime di Menghistu.
Il 1987 segna l’ultimo capitolo della sua carriera. Ritornato in Mozambico al seguito dei ribelli della RENAMO, Grilz perde la vita all’alba del 19 maggio, colpito a morte da una pallottola alla nuca mentre filma un attacco della guerriglia alla città di Caia. Il suo corpo riposa nella foresta, ma il suo ricordo e il suo impegno nel raccontare storie vere rimangono un patrimonio per tutti gli italiani e per il mondo del giornalismo.
Ecco il trailer ufficiale: