Caso Almasri, Meloni archiviata difende ministri: “Assurdo”

C’è chi, come Giuseppe Conte, scappa rinnegando l’operato del suo governo e chi, invece, come Giorgia Meloni, si schiera senza esitazione al fianco dei suoi ministri

Il Tribunale dei ministri ha disposto l’archiviazione della posizione del Presidente Meloni nel caso Almasri, mentre è conseguentemente probabile ritenere che verrà chiesta l’autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri Piantedosi, Nordio e del sottosegretario Mantovano. Una decisione che si fonda su una ricostruzione dei fatti irragionevole e contraddittoria: si esclude la responsabilità del Presidente del Consiglio, sostenendo che non fosse a conoscenza delle decisioni, e allo stesso tempo si coinvolgono tre esponenti di Governo che hanno agito in piena sintonia con la linea dell’Esecutivo.

Solidarietà a Ministri e Sottosegretario: operato del governo sempre ispirato a tutela sicurezza

Solidarietà ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano. Come ampiamente dimostrato, l’operato del Governo è stato sempre ispirato alla tutela della sicurezza nazionale e all’interesse degli italiani.

Meloni: “Solo io archiviata: decisione assurda”

“Oggi mi è stato notificato il provvedimento dal Tribunale dei ministri per il caso Almasri: dopo oltre sei mesi dal suo avvio, rispetto ai tre mesi previsti dalla legge, e dopo ingiustificabili fughe di notizie. I giudici hanno archiviato la mia sola posizione, mentre dal decreto desumo che verrà chiesta l’autorizzazione a procedere nei confronti dei Ministri Piantedosi e Nordio e del Sottosegretario Mantovano. Nel decreto si sostiene che io “non sia stata preventivamente informata e (non) abbia condiviso la decisione assunta”: e in tal modo non avrei rafforzato “il programma criminoso”.

Si sostiene pertanto che due autorevoli Ministri e il sottosegretario da me delegato all’intelligence abbiano agito su una vicenda così seria senza aver condiviso con me le decisioni assunte. È una tesi palesemente assurda. A differenza di qualche mio predecessore, che ha preso le distanze da un suo ministro in situazioni similari, rivendico che questo Governo agisce in modo coeso sotto la mia guida: ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata.

È quindi assurdo chiedere che vadano a giudizio Piantedosi, Nordio e Mantovano, e non anche io, prima di loro. Nel merito ribadisco la correttezza dell’operato dell’intero Esecutivo, che ha avuto come sola bussola la tutela della sicurezza degli italiani. L’ho detto pubblicamente subito dopo aver avuto notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, e lo ribadirò in Parlamento, sedendomi accanto a Piantedosi, Nordio e Mantovano al momento del voto sull’autorizzazione a procedere”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.