Su 135 stranieri è in corso l’accertamento per sospetta irregolarità di permanenza in Italia. 65 italiani e 27 stranieri sono stati denunciati mentre un italiano e 9 stranieri sono stati arrestati
In totale sono stati controllati 1.418 i cittadini, di cui 1317 stranieri, e 167 imprese. L’operazione coordinata dal Servizio centrale operativo con il coinvolgimento delle Squadre mobili delle 23 province in cui si è svolta ha portato all’arresto di 10 persone: un italiano e 9 stranieri per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Quasi 100 le denunce, e altrettanti sono gli accertamenti in corso.
Controllati 1.317 stranieri e 167 imprese in 23 province
L’operazione è stata coordinata dal Servizio centrale operativo con il coinvolgimento delle Squadre mobili delle province interessate: Bari, Bologna, Cagliari, Caltanissetta, Caserta, Foggia, Massa Carrara, Matera, Milano, Monza Brianza, Piacenza, Prato, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rieti, Savona, Taranto, Terni, Torino, Treviso, Vercelli e Vibo Valentia. In totale sono stati controllati 1.317 stranieri e 167 aziende.
Su 135 stranieri è in corso l’accertamento per sospetta irregolarità di permanenza in Italia. 65 italiani e 27 stranieri sono stati denunciati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falso documentale e sostituzione di persona. Mentre un cittadino italiano e 9 stranieri sono stati arrestati per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. In totale si stima che i proventi generati abbiano superato i 500mila euro.
Criminali sfruttavano le richieste degli stranieri
Dalle indagini è emerso come molti gruppi criminali sfruttavano le richieste degli stranieri di entrare in Italia per lucrare. Questi gruppi approfittavano delle anomalie del vecchio Decreto Flussi per regolarizzare in maniera illecita i migranti. Falsificavano i documenti, allegavano falsi contratti di lavoro o falsi attestati di soggiorno in modo da far ottenere agli stranieri i permessi. Tutto questo facendosi pagare dai 1.000 fino ai 5.000 euro a migrante.
La denuncia di Meloni
Un anno fa il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva denunciato l’utilizzo da parte della criminalità organizzata delle anomalie del click day. Anche grazie alla sua denuncia, oggi, viene smantellato un assetto che da tempo veniva sfruttato per lucrare sui migranti. Adesso, grazie all’intervento del governo Meloni, è stato modificato il Decreto Flussi e le anomalie che permettevano ai delinquenti di lucrare sulle persone sono state eliminate.