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Forteto, ancora un rinvio per la Commissione. Maggioranza schiava di veti e pressioni

Forteto Fiesoli. Dove minori venivano abusati da pedofili

Ancora una volta la maggioranza di governo ha rinviato l’avvio dei lavori della Commissione d’inchiesta sul Forteto. Sono passati quasi otto mesi dall’approvazione della legge votata da entrambi i rami del Parlamento, e ancora sono lì a cincischiare.

Ne parla stamani il quotidiano La Nazione, che riporta la mia denuncia.

“Quelli del Movimento 5 stelle, dopo aver fatto credere alla bufala di essere i paladini delle vittime, hanno svenduto i valori di questa inestimabile battaglia. Da alleati del Partito democratico, che per anni ha fatto di tutto per bloccare la verità sul Forteto, hanno deciso di barattare la verità con le poltrone di governo. Ci siamo ritrovati da soli in Parlamento a chiedere l’avvio della commissione: più volte ho stalkerizzato personalmente il presidente della Camera Fico ma a quanto pare dietro al Forteto ci sono ancora manovratori, veti e pressioni ai quali oltre il Pd oggi si sta piegando anche il Movimento 5 Stelle”.

Ancora una volta, così, siamo a commentare una vicenda che continua a portare con se troppe ombre. Ad oggi, come scrive La Nazione, la Commissione non è stata riconvocata.

In tutti questi mesi mi sono scontrato con un muro che sembra inscalfibile, ma continueremo a dare battaglia come abbiamo sempre fatto: sul caso Forteto ne abbiamo viste di tutti i colori ma non ci siamo mai spaventati.

Questa battaglia la porteremo avanti con tutte le nostre forze perché le vittime hanno il diritto di sapere la verità.

Anche al Senato Fratelli d’Italia sta facendo pressioni con il toscano Patrizio La Pietra: “Non capiamo questi continui rinvii, quasi come ad impedire che si possa iniziare un percorso di chiarezza”, ha sottolineato.

“Capiamo, invece, – ha aggiunto La Pietra – le tensioni in questa nuova maggioranza dove non si vogliono creare ulteriori criticità in una situazione di per sé già delicata. Ci appelliamo, quindi, ai presidenti di Camera e Senato affinché la Commissione sia convocata il prima possibile. Non vogliamo aggiungere alle tante ingiustizie anche quella di impedire ai cittadini di conoscere la verità su queste scandalose vicende”.