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Carcere: un garante anche per la polizia penitenziaria

polizia penitenziaria: rivolta in carcere. Fratelli d'Italia chiede un Garante. Reato di tortura processo

Proposta di legge di Fratelli d’Italia per un garante nazionale dei diritti del personale di polizia penitenziaria. Basta soprusi

“Tra Caino e Abele noi di Fratelli d’Italia non abbiamo dubbi con chi stare”. Fratelli d’Italia ha presentato una proposta di legge, con primo firmatario il responsabile Giustizia di Fdi, Andrea Delmastro e che ho sottoscritto, per introdurre il Garante Nazionale dei diritti del personale della Polizia Penitenziaria.

Oggi gli agenti di polizia penitenziaria sono privi di un vero sistema di tutela dei loro diritti: sono “carcerati a vita”. Un garante è indispensabile per i loro diritti.

L’istituzione del garante, che già esiste per i detenuti, diventa un fatto divenuto ineludibile e irrimandabile a maggior ragione dopo l’inchiesta che coinvolge alcuni agenti di polizia penitenziaria in seguito alle rivolte che sono avvenute nelle carceri durante l’emergenza coronavirus. Assurdo

Un fatto gravissimo che è legato a doppio filo con una protesta che ha avuto la regia della mafia per consentire la scarcerazione dei boss.

“Con questa legge vogliamo porre la parola fine alla disparità di garanzie tra i detenuti e loro custodi”, ha sottolineato Delmastro. “Mentre i primi godono di un sistema multilivello di protezione, i secondi sono abbandonati a se stessi persino nelle aule dei tribunali”, ha aggiunto.

Con l’istituzione del Garante Nazionale dei diritti del personale della Polizia Penitenziaria ribadiamo, con i fatti, il nostro sostegno a tutti quegli agenti della Polizia Penitenziaria ingiustamente aggrediti, vilipesi, che subiscono violenze e angherie.

“Mentre il Governo tace, sottomesso e intimidito dalle minacce dei boss mafiosi, noi di Fratelli d’Italia vogliamo dare un messaggio forte a chi crede di poter rivoltare le nostre carceri come un calzino e restare perennemente impunito”.