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Marroni indagato a Firenze, Governo lo rimuova da CONSIP

Dopo il comportamento torbido nella vicenda Consip, ora l’indagine nei suoi confronti per abuso d’ufficio: Luigi Marroni è pericoloso e non può rimanere un minuto di più sulla poltrona di amministratore delegato della centrale acquisti della pubblica amministrazione, il Pd e il governo decidano immediatamente la sua rimozione. 

La notizia dell’indagine alla quale sarebbe stato sottoposto l’Ad Consip, è stata riportata oggi nella cronaca fiorentina del quotidiano La Repubblica. Marroni risulterebbe coinvolto, in qualità di ex dirigente Asl, nella firma irregolare di un dirigente in pensione su un contratto di lavoro.

Da anni denuncio la “malagestione” di Marroni nei vari ruoli che ha ricoperto; è incredibile che, nonostante il coinvolgimento in numerose inchieste da parte di esponenti di prim’ordine del governo, parenti e amici di Matteo Renzi, tutti gli attori siano rimasti al loro posto. Dal momento in cui fu nominato, denunciammo la gravità che un personaggio come Marroni, dal curriculum imbarazzante e protagonista di una gestione torbida della sanità toscana, fosse piazzato a Consip. Ancor più grave che oggi rimanga in quel ruolo a gestire i miliardi di euro di soldi pubblici degli appalti della pubblica amministrazione. 
Marroni, protagonista dello sperpero di denaro pubblico nella gestione degli immobili Asl e di un un deposito farmaci a Firenze, vicende su cui ha messo gli occhi la Corte dei Conti della Toscana, è stato nominato a Consip in nome di uno scambio tutto interno alla sinistra che aveva bisogno di liberare la poltrona dell’assessorato toscano per la renziana Stefania Saccardi. 
Questo è il prodotto del governo del Partito democratico e delle tante disgraziate nomine di questi anni; le istituzioni non possono essere rappresentate da personaggi improvvisati o peggio ancora poco trasparenti.

SCHEDA: MARRONI E GLI IMMOBILI ASL DI FIRENZE

“La vicenda della gestione degli immobili delle Asl, oltre che uno spreco inutile di denaro pubblico, è una vera e propria truffa ai danni dello Stato: la Regione ha ottenuto 8 milioni di euro di finanziamento dallo Stato per fare ambulatori mai costruiti, realizzati a metà o previsti in immobili poi adibiti ad altra destinazione. Tre immobili acquisiti per adibire a ‘libera professione intramuraria’ – via Garbasso (dove adesso c’è una residenza psichiatrica anziché ambulatori) e viale della Giovine Italia (oggi inutilizzato) a Firenze, via Salvanti a Calenzano (per cui Marroni ha firmato l’immediata utilizzabilità quando non era ancora stata posata nemmeno la prima pietra) – non ce n’è uno che adesso venga utilizzato con le funzioni di ambulatorio. In più, il complesso di via Ponte di Mezzo 27, dal quale è nata l’inchiesta sul caso Quadra, per cui la Regione ha stabilito l’acquisto il giorno prima che il venditore ne fosse ufficialmente in possesso e a una cifra tre volte superiore, con oltre quattro milioni di euro gettati al vento. Ancora oggi l’immobile è inutilizzato e non ci sono intenzioni chiare di utilizzo”.

Sempre in tema di immobili l’Estav ha acquisito ormai da qualche tempo un capannone a Calenzano da adibire a deposito di farmaci, costato una cifra complessiva che si aggira intorno ai 20 milioni di euro. Quell’immobile è stato per anni inutilizzato nonostante il genio civile ne avesse dichiarata l’agibilità. Tutto mentre Estav continuava ad utilizzare il vecchio capannone che guarda caso era gestito da una società amministrata da dirigenti del Partito democratico. Ciò che salta agli occhi è che tutti i protagonisti di queste operazioni hanno fatto carriera: Rossi da assessore alla sanità è diventato governatore, Marroni da direttore della Asl di Firenze ad assessore ed ora addirittura Ad della centrale di acquisti della pubblica amministrazione (Consip), l’ex funzionaria dell’assessorato alla sanità Carla Donati è diventata direttrice dell’organizzazione della giunta regionale e il dirigente della Asl Pierluigi Tosi è oggi direttore delle Scotte di Siena.