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Rogo discarica, materie pesanti al Cassero: fare luce su traffici illeciti

La Regione Toscana metta in sicurezza le discariche per porre al riparo i cittadini dai pericoli che derivano da casi come quello avvenuto nelle ultime ore a Serravalle Pistoiese, per il rogo della discarica del Cassero. 

Gli allarmi delle istituzioni sui rischi dimostrano una imbarazzante approssimazione nella gestione di discariche pericolose come quelle per i rifiuti speciali. In questo contesto è indispensabile anche far luce sul ruolo che giocano le criminalità organizzate. 
Sulla questione ha presentato un’interrogazione alla giunta. Da un’indagine della procura di Santa Maria Capua Vetere emerge che nella discarica di Cassero gestita da Pistoia Ambiente, dal 2008 ai primi mesi del 2010 sarebbero finite oltre 4.100 tonnellate che, secondo l’accusa, sarebbero stati per la maggior parte resti delle tonnellate di immondizia bruciata per strada in tutta la Campania durante la cosiddetta ‘Emergenza rifiuti’. Le analisi condotte all’epoca dall’Arpat sui rifiuti sequestrati al Cassero evidenziarono la presenza di metalli pesanti superiore ai limiti di ammissibilità.

Nell’interrogazione Donzelli ho chiesto quali sono le procedure di sicurezza della discarica in funzione antincendio e se risultavano applicate nel momento in cui è divampato il rogo; quali risultano essere le sostanze dannose per la salute diffuse nell’aria dai fumi e che area hanno coinvolto, e con quali rischi; quali risultino essere, ad oggi, le possibili cause del rogo; cosa intenda fare la Regione Toscana per diminuire e prevenire questa tipologia di rischio nelle altre discariche toscane; quali sono stati gli esiti dell’inchiesta e del relativo processo, e quelli delle eventuali successive ispezioni; se vi sia un progetto di dismissione e bonifica della discarica. 

E’ gravissimo che la popolazione, per un fatto del genere, sia messa in pericolo per l’aria che respira o per i prodotti che mangerà, chiediamo che si faccia chiarezza totale, anche aprendo un’indagine regionale, sulle cause dell’episodio. E’ necessaria la trasparenza più assoluta.

QUI DI SEGUITO IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE:

Interrogazione a risposta orale

(ai sensi dell’art. 170 del Regolamento interno)

Oggetto: In merito all’incendio alla discarica del Cassero nel comune di Serravalle Pistoiese.

Il sottoscritto Consigliere Regionale

PREMESSO CHE

lunedì 4 luglio, intorno alle 18,30, è scoppiato un incendio alla discarica del Cassero nel comune di Serravalle Pistoiese;

la discarica in oggetto è gestita dalla PistoiAmbiente s.r.l., tra i cui soci troviamo Vescovi Roberto, Vescovi Renzo s.p.a., Rosi Leopoldo s.p.a., G.S.E. Gestione Servizi Ecologici s.r.l. e CMSA Società Coop. Muratori Sterratori ed affini;

a seguito dell’allarme sono state attivate l’Arpat e l’Asl, quest’ultima attraverso una comunicazione alla cittadinanza ha immediatamente invitato ad adottare tutte le necessarie precauzioni al fine di non respirare i fumi dell’intensa nube che ha interessato l’area del Montalbano, in particolare tra Lamporecchio e Larciano;

le case più vicine all’impianto del Cassero si trovano a circa 200 metri dalla discarica, mentre a un chilometro ci sono gli abitati di Casalguidi e Cantagrillo, frazioni del comune di Serravalle;

CONSIDERATO CHE

Le operazioni di spegnimento, che hanno coinvolto varie squadre dei Vigili del Fuoco nonché alcuni elicotteri, si sono rivelate più difficili del previsto anche a causa del vento che ha alimentato le fiamme;

Arpat ha spiegato che “nella parte di discarica che sta bruciando sono presenti prevalentemente scarti tessili e pulper di cartiera, principalmente formato da materie plastiche” e che “stanno bruciando anche copertoni e i teli plastici utilizzati per la copertura provvisoria”. Nella comunicazione l’agenzia regionale ha altresì previsto una durata di molte ore del rogo, sottolineando poi che non sembrerebbero esserci “sostanze particolarmente tossiche coinvolte nella combustione ma i fumi che si producono per effetto della combustione sono comunque irritanti e contengono sostanze nocive per la salute”;

il vento ha spostato la colonna di fumo prima verso sud ovest della discarica sulle pendici del Montalbano, poi con venti leggeri da est-nord est e calma di vento, i fumi che interesseranno tutte le zone circostanti la discarica;

a scopo precauzionale le Autorità hanno raccomandato di non consumare ortaggi e verdura raccolti nelle zone interessate dal fumo dell’incendio;

l’origine del rogo, ad una prima versione, risulterebbe dolosa;

RICORDATO CHE

un’inchiesta partita nel 2008 dalla procura di Santa Maria Capua Vetere e portò alla luce un traffico illecito, tra Campania, Lazio e Toscana, di rifiuti pericolosi che venivano trattati o messi in discarica declassati a semplicirifiuti speciali. In tutto le misure cautelari emesse dal gip del tribunale campano coinvolsero 14 persone, tra cui l’ex direttore tecnico di PistoiAmbiente Stefano Somigli, a cui furono poi revocate in un secondo momento;

secondo gli investigatori, nella discarica gestita da Pistoia Ambiente, sarebbero finite, dal 2008 ai primi mesi del 2010, oltre 4.100 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Progest, un centro di stoccaggio e compostaggio di Gricignano di Aversa. I rifiuti in questione, secondo l’accusa, sarebbero stati per la maggior parte resti delle tonnellate di immondizia bruciata per strada in tutta la Campania, durante la cosiddetta “Emergenza rifiuti”. Le analisi condotte all’epoca dall’Arpat sui rifiuti sequestrati al Cassero evidenziarono la presenza di metalli pesanti superiore ai limiti di ammissibilità;

il processo viene celebrato dal Tribunale di Napoli dopo che il giudice monocratico di Pistoia, RosaSelvarolo, si era dichiarata incompetente dal punto di vista territoriale per i reati contestati;

INTERROGA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA REGIONALE PER SAPERE

– Quali sono le procedure di sicurezza della discarica in funzione antincendio e se risultavano applicate nel momento in cui è divampato il rogo;

– Quali risultano essere le sostanze dannose per la salute diffuse nell’aria dai fumi e che area hanno coinvolto, e con quali rischi e se sono stati fatte delle analisi in merito;

– Quali risultino essere, ad oggi, le possibili cause del rogo;

– Cosa intenda fare la Regione Toscana per diminuire e prevenire questa tipologia di rischio nelle altre discariche toscane;

– Quali sono stati gli esiti dell’inchiesta e del relativo processo, e se a seguito della scoperta del conferimento di rifiuti tossici declassati ci fu o meno un’ispezione per valutare se ve ne fossero stati conferiti altri in precedenza nella discarica, e se si può escludere ad oggi con sicurezza la presenza di rifiuti di quel genere all’interno della discarica del Cassero ed in particolar modo nell’area andata a fuoco;

– Se vi sia un progetto di dismissione e bonifica della discarica, e se si, per quando è previsto e di chi è la competenza.