Il cinema non può essere usato come una mangiatoia per lucrare ai danni dello Stato: grazie all’intervento del governo Meloni assicureremo un utilizzo corretto dei fondi pubblici
Ben 66 milioni di euro, concessi tramite tax credit, revocati dal Ministero della Cultura. Domande per ulteriori 22 milioni di euro sono state respinte. Ecco gli effetti dei controlli fortemente voluti dal governo Meloni e dal Ministro della Cultura. Non possiamo permettere che i soldi degli italiani vengano affidati a produzioni che non vedranno mai la luce. Questo è un sistema che per troppo tempo è rimasto impunito. Oggi, grazie al governo Meloni, metteremo la parola fine a tutto questo.
Revocati 66milioni
Con la coordinazione della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, in collaborazione con la Guardia di Finanza, sono stati effettuati controlli su ben 200 opere cinematografiche. Grazie a questi controlli, che hanno consentito di individuare le irregolarità nell’attribuzione dei fondi, il Ministero della Cultura ha revocato ben 66 milioni di euro concessi, attraverso il tax credit, alle produzione cinematiche italiane. Ma non solo. Grazie ai nuovi controlli sono state respinte domande per ulteriori 22 milioni di euro.
Il caso Kaufmann e la Sipario Movies
Il caso più eclatante dell’utilizzo irregolare dei tax credit è emerso con Francis Kaufmann. Durante le indagini condotte dalle Forze dell’Ordine per il duplice omicidio avvenuto a Villa Pamphili, infatti, è emerso che Kaufmann aveva ottenuto finanziamenti tramite il tax credit per un film che, però, non è mai stato realizzato. Tutto questo sfruttando documenti falsi ed identità fittizie.
Assicurare un corretto utilizzo dei fondi pubblici
Il cinema non può essere utilizzato come mangiatoia per lucrare ai danni dello Stato. Il governo Meloni, con il ministro Sangiuliano prima, e il Ministro Giuli ora, ha lavorato, e sta continuando a lavorare, per una radicale riforma del sistema dei finanziamenti. Stiamo facendo luce su anni ed anni di mala gestione di governi che, finora, non avevano mai posto la giusta attenzione sull’utilizzo dei fondi per le produzioni cinematografiche italiane.
L’obiettivo è chiaro: assicurare un corretto utilizzo dei fondi pubblici.