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ILLEGALITA’ CINESE: SCONFIGGERLA SI PUO’

Sconfiggere il fenomeno della filiera parallela cinese che alimenta la concorrenza sleale e la criminalità è una delle priorità di Fratelli d’Italia per la prossima legislatura. Stamani a Prato, capitale del distretto parallelo in Italia, io e il candidato di FdI al Senato Patrizio La Pietra abbiamo illustrato le proposte per liberare finalmente Prato dalla morsa dell’illegalità cinese, dopo anni di tolleranza da parte della sinistra: applicazione e irrigidimento delle norme antimafia, lotta ai passaggi di denaro non tracciabili, task force per verifiche contro l’illegalità, confisca dei beni e redistribuzione dei proventi sul territorio. Non mezze misure, ma una svolta radicale.
I fenomeni della concorrenza sleale e dell’illegalità di matrice cinese fra Firenze e Prato sono una piaga vera per questi territori; più volte abbiamo denunciato le condizioni in cui operano le aziende irregolari che lavorano in barba ad ogni regola nei capannoni, coltivazioni senza alcun controllo e mercati abusivi non autorizzati. La sinistra ha legittimato questo sistema (qui, qui e qui alcuni miei interventi di alcuni anni fa ma ancora terribilmente attuali) con politiche della tolleranza illimitata che non hanno fatto altro che incancrenire la concorrenza sleale nei confronti delle imprese italiane e permettere alla mafia cinese di radicarsi.
Quando saremo al governo istituiremo una task force nazionale del Ministero degli Interni per controlli veri ed effettivi: chi non rispetta le regole delle nostre aziende dovrà chiudere. Da parlamentari presenteremo una proposta per equiparare reati come la contraffazione che danneggia il Made in Italy alle normative antimafia: è necessario sconfiggere l’organizzazione criminale che ormai ha trovato la linfa in questo mercato parallelo e prevedere anche il rimpatrio e la confisca dei beni. E i proventi dei sequestri dovranno essere redistribuiti sui territori danneggiati per far ripartire l’economia locale.